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I bambini ci guardano: un programma che intende curare la percezione dell’immagine dello Stato da parte dei giovanissimi, attraverso una migliore conoscenza dei tutori dell’ordine.

Uno degli elementi che determinano la sfiducia tipicamente italiana nello Stato, che soprattutto in certe aree sconfina a volte in aperta ostilità, è costituito dalla scorretta percezione delle forze dell'ordine e del loro ruolo da parte dei cittadini, a sua volta legata all'immagine non sempre positiva che le stesse forze dell'ordine danno di sé. É evidente che una correzione di questa immagine e di quella percezione, presupposti necessari di un recuperato rapporto con lo Stato, si deve curare prima di tutto nei più piccoli, attraverso il tramite istituzionale della scuola.

Perché i bambini si familiarizzino con i tutori della legge, è necessaria una migliore conoscenza delle loro attività. Per questo si propone l'introduzione sistematica di visite periodiche di scolaresche negli uffici o nelle centrali operative o nei centri di addestramento di Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Vigili Urbani. In alternativa, si può pensare a visite-lezioni di uomini delle forze dell'ordine nelle scuole. Il programma di tali visite dovrebbe essere congegnato in modo da garantire a tutti gli studenti un contatto per ogni anno scolastico.

Sui semafori tedeschi c'è una scritta che invita: siate d'esempio ai bambini. É ovvio che il primo esempio dovrebbe venire dai tutori della legge. Per esempio devono essere i primi ad allacciare le cinture di sicurezza in auto (le giustificazioni tecniche addotte per spiegare l'eccezione non convincono affatto) e devono far rispettare l'obbligo di portare il casco in motorino e non soltanto per una giornata al mese: niente è più diseducativo per un ragazzo che vedere una pattuglia di vigili o poliziotti assistere impassibile al passaggio di motociclisti senza casco. Questi comportamenti ci sono stati più volte segnalati dai nostri collaboratori in diverse parti d'Italia: ci piacerebbe poter presto ricevere le prime segnalazioni di un'inversione di tendenza.

Si pone anche il problema della visibilità delle forze dell'ordine, che risulta particolarmente scarsa proprio nelle aree a rischio dove sarebbe così importante. Che cosa ne è in quelle aree delle pattuglie di quartiere, del resto introvabili anche altrove? Possibile per esempio che ogni domenica gli organici vengano assorbiti dalla vigilanza negli stadi, che potrebbe essere commissionata dalle società calcistiche a polizie private?

Ci sono alcune fra le grandi tematiche della nostra società, dalla droga alla microcriminalità, fino al rapporto con l'ambiente, che proprio nell'universo infantile e giovanile possono essere più correttamente gestite. Le forze dell'ordine dovrebbero rifornire le scuole di materiale informativo, semplice e chiaro, sulle normative in vigore e sulle loro attività in questi ambiti: statistiche sulle denunce, sugli arresti, sull'andamento di quei fenomeni; illustrazione di episodi particolarmente significativi e delle difficoltà incontrate sul campo. Tali argomenti dovrebbero inoltre essere fra i temi affrontati nel corso dei contatti dei tutori della legge con le classi.

A proposito del progetto "I bambini ci guardano"

La finalità del progetto è quella di familiarizzare i ragazzi con le attività di Polizia di Stato, Carabinieri, Polizie municipali, Guardia di Finanza, Forestali e Vigili del Fuoco. Si tratta di organizzare con i dirigenti scolastici una mattina al mese in cui a rotazione nelle varie zone una classe di scuola media inferiore viene ospitata nelle sedi operative o presso comandi o commissariati o centri di addestramento per vedere come operano le forze dell'ordine. Questa visita dovrebbe essere corredata da materiale informativo da distribuire ai ragazzi.

Un altro strumento di contatto fra le forze dell'ordine e la scuola può consistere in visite periodiche nelle classi di tutori della legge, che di volta in volta illustrino, sempre con il corredo di materiale informativo, singoli aspetti delle attività volte alla prevenzione e alla repressione dei reati, e alla tutela del patrimonio artistico e ambientale. Bisogna correggere la diffusa convinzione che questa tutela sia affidata soltanto al volontariato e che lo Stato se ne disinteressi. É molto importante che i rappresentanti delle forze dell'ordine si rendano disponibili a soddisfare le curiosità dei ragazzi, rispondendo con parole semplici alle loro domande.

Per assicurare all'iniziativa lo scopo che si propone, vale a dire una corretta percezione da parte delle giovani generazioni del ruolo delle forze dell'ordine nel quadro dell'ordinamento statale, è necessario che ogni classe abbia nel corso dell'anno scolastico un'esperienza dell'uno o dell'altro tipo. Sarà cura dei dirigenti scolastici assicurare un'adeguata riflessione su questi contatti, per esempio attraverso l'inserimento degli argomenti trattati nel corso delle visite fra i temi da assegnare per i compiti di italiano.

Per parte sua, la Lapis s'impegna a raccogliere e pubblicizzare le testimonianze più significative.