Testo:

"L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento ". […]

(Art. 33 della Costituzione italiana)

 

La Costituzione afferma, nell’articolo 9, che la Repubblica deve promuovere "lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica" e nell’articolo 33 stabilisce poi che "l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento". In sostanza lo Stato ha il compito di stimolare l’arte, la cultura e la scienza, ma nel contempo deve evitare di condizionarle e controllarle. Si tratta di obiettivi che non sono facilmente conciliabili tra loro, considerando che nel nostro Paese la ricerca scientifica è prevalentemente pubblica e l’intervento dello Stato è rilevante anche nella vita artistica e culturale.

Il codice penale afferma, nell’articolo 529, che non può considerarsi oscena "l’opera d’arte o l’opera di scienza", pertanto l’artista (pittore, scultore, regista), può assecondare liberamente la sua ispirazione, senza il timore di subire censure. Tuttavia leggi speciali e i giudici con le loro sentenze, soprattutto nei riguardi delle opere cinematografiche, hanno adottato criteri più severi, ritenendo talvolta la produzione artistica oscena e ordinandone il ritiro dal commercio. Nel campo della ricerca scientifica, il problema fondamentale non è certo quello di stabilire se l’attività sia contraria al buon costume, ma piuttosto se lo scienziato stia violando la vita, la dignità e la salute delle persone. Ad esempio entro quali limiti si può prolungare la vita dei malati gravi? Fino a che punto sono lecite le manipolazioni genetiche?

A questi e ad altri interrogativi lo Stato deve dare risposta con leggi chiare e risolutrici.

Riguardo la libertà d’insegnamento, la Costituzione ha voluto sicuramente riferirsi alle università, nelle quali i professori hanno tradizionalmente la possibilità di trasmettere il sapere con contributi personali, derivanti da un’approfondita attività di studio e ricerca. Tuttavia i docenti della scuola dell’obbligo e delle superiori, pur essendo più vincolati nei contenuti dovendo seguire i programmi ufficiali, sono peraltro liberi sia nella scelta del metodo didattico più opportuno che nella preferenza accordata ad un certo indirizzo culturale adeguato al tipo di scuola in cui insegnano.