Testo:

"L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali ". […]

(Art. 11 della Costituzione italiana)

 

L’articolo 11 della Costituzione oppone un netto rifiuto alla guerra e soprattutto intende aprire una nuova era, caratterizzata da una cultura di pace da diffondere e costruire anche attraverso organismi internazionali. Proprio nel periodo in cui è stata scritta la Costituzione, l’Italia aveva appena superato l’esperienza del secondo conflitto mondiale e quindi in quel particolare contesto era praticamente impossibile ammettere una qualsiasi utilità della guerra per risolvere le controversie tra gli Stati. Nella coscienza di tutti era più che mai radicata la convinzione che la pace non si può costruire o ristabilire applicando la legge del più forte e che le relazioni internazionali fondate sull’influenza dominante di alcuni Stati risultano alla lunga pericolosamente conflittuali. Quei principi si considerano a tutt’oggi validi ed attuali, infatti l’Italia, in base all’articolo 11 della sua Costituzione e come Paese membro dell’Onu, si impegna a non ricorrere alle armi per risolvere eventuali contrasti con altri Stati e a non violare la libertà di altri popoli, invadendone i territori. Negli ultimi anni il nostro Paese ha partecipato a diverse missioni militari internazionali, in alcuni casi con finalità esclusivamente umanitarie (ad esempio in Somalia) ed in altre occasioni invece a supporto di operazioni belliche (nel Golfo Persico, nel Kosovo ed in Afghanistan). Tali iniziative, seppure decise in accordo con altri Paesi aderenti ad organismi internazionali e con lo scopo di risolvere crisi di rilevanza mondiale, non hanno comunque mancato di suscitare profondi dissensi nell’opinione pubblica per l’evidente contrasto con il principio inequivocabilmente pacifista enunciato nella Costituzione.